Paese: Italia
Nascita: 1859 | Morte: † 1943
Web: www.fondazionesella.org
Vittorio Sella nasce a Biella il 28 agosto 1859 da Giuseppe Venanzio e da Clementina Mosca Riatel.
Egli apprende i rudimenti fotografici dal padre, imprenditore tessile, studioso di fotografia e autore de Il plico del fotografo, primo trattato teorico pratico di fotografia. Alla morte di quest’ultimo nel 1876, si lega al fotografo Vittorio Besso dal quale riceve la macchina fotografica formato 30×36 cm, usata per il suo primo panorama circolare delle Alpi dalla vetta del Monte Mars nel 1879. Da questo momento Vittorio Sella coniuga la fotografia alla sua passione per la montagna ereditata dallo zio Quintino il quale, oltre che scienziato e statista, è alpinista e fondatore nel 1863 del C.A.I.

“Sella è ancora ricordato come forse il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi. Il suo nome è sinonimo di perfezione tecnica e raffinatezza estetica.” Jim Curran
Vittorio Sella si distingue anche nella pratica dell’alpinismo invernale, con l’apertura di diverse “prime”: è considerato il pioniere della fotografia di alta montagna e con le immagini documenta tutti i suoi viaggi.
Nel 1888 compie una perlustrazione delle pendici e della cima dell’Etna, si tratta del primo approccio a nuovi paesaggi, una sorta di preparazione a quello che sarebbe stato, l’anno successivo, il suo primo viaggio extraeuropeo in Caucaso. A partire dal 1889 fino al 1909, Vittorio Sella perlustra le regioni montuose dei quattro continenti.
Alla prima spedizione in Caucaso Centrale del 1889, ne seguono altre due nel 1890 e nel 1896. La documentazione riportata e i risultati scientifici ottenuti in questi ultimi viaggi, gli valgono la Croce di Cavaliere dell’Ordine di Sant’Anna – conferitagli dallo zar Nicola II – e il premio Murchison dalla Royal Geographical Society di Londra. Al ritorno dal suo ultimo viaggio in Caucaso riceve l’invito di S.A.R. Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, a partecipare – in qualità di fotografo ufficiale – alla spedizione in Alaska nel 1897, culminata con la prima ascensione del Monte Sant’Elia.

Nel 1899 documenta il viaggio d’esplorazione in Sikkim e realizza, al seguito dell’alpinista inglese Douglas W. Freshfield, il periplo del massiccio del Kangchenjunga.
Vittorio Sella compie ancora due viaggi al seguito del Duca degli Abruzzi, il primo in Ruwenzori nel 1906, con la conquista della vetta del monte omonimo, il secondo in Karakorum, dove si sale per la prima volta il Chogolisa fino a 7.498 m.
Nel corso della sua attività fotografica egli utilizza numerose tecniche fotografiche, dal collodio umido a quello secco e, già nel 1881, le lastre alla gelatina bromuro, formato 24×30 cm, con cui esegue, nel 1882, il panorama circolare in undici lastre dalla vetta del Cervino. Dal 1882 al 1893 utilizza sempre le stesse lastre ma di formato 30×40 cm e documenta entrambi i versanti delle Alpi.
Negli anni Trenta si dedica alla ristampa e alla reinterpretazione dei suoi negativi per ottenere effetti di maggior impatto estetico, avvalendosi di un procedimento denominato “viraggio a doppio tono”, da lui stesso messo a punto.

Vittorio Sella presenta le sue immagini in esposizioni nazionali ed internazionali, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti dal 1884 al 1923.
Vittorio Sella © From the Southern Ridge of Staircase Peak, 1909 (Fondazione Vittorio Sella) Vittorio Sella © Siniolchu Sikkim, from the Zemu glacier, 1899 (Alpine Club Collection)
Alla produzione fotografica realizzata in montagna e nelle diverse spedizioni, si aggiungono immagini di vario genere – tra le quali molte di vita famigliare – un ampio reportage effettuato in Sardegna e un altro di un viaggio in Marocco.
Oltre alla sua attività fotografica, Sella dirige per un breve periodo la tintoria del Lanificio Maurizio Sella e nel 1902 fonda in Sardegna con il fratello Erminio e il cugino Edgardo Mosca l’azienda vinicola “Sella & Mosca”.
Viene nominato presidente del Consiglio di Sorveglianza della Banca “Gaudenzio Sella & C.” della quale è cofondatore nel 1886.
All’interno di quella che oggi è la sede del Museo Vittorio Sella, sito di fianco al monastero di San Gerolamo, è ancora visibile il suo laboratorio fotografico con ingranditore solare da lui utilizzato.
Vittorio Sella morì a Biella nel 1943 e fu sepolto nel cimitero monumentale di Oropa, nei pressi dell’omonimo santuario mariano.
L’alta qualità delle foto di Vittorio Sella è in parte dovuta al suo utilizzo di lastre fotografiche da 30×40 cm, nonostante le difficoltà che comportava il trasporto del relativo equipaggiamento, pesante e fragile, in luoghi perlopiù remoti.

Per poter trasportare le lastre in sicurezza, dovette sviluppare dell’equipaggiamento apposito, compresi delle sacche da sella e degli zaini modificati.
Le sue fotografie ebbero ampia diffusione, sia sulla stampa che in mostre, e ricevettero molti plausi; Ansel Adams, che ne vide alcune in un’esposizione che Sella aveva fatto al Sierra Club americano, disse che ispiravano “un senso di meraviglia di tipo religioso”.
Molte delle sue fotografie ritraevano montagne di cui non esistevano precedenti rappresentazioni, ed hanno quindi sia valore artistico che valore storico; ad esempio, sono state utilizzate per misurare la ritirata dei ghiacciai del Ruwenzori.
Gli è stato dedicato il rifugio Vittorio Sella, posto nel Parco nazionale del Gran Paradiso.