Paese: Stati Uniti
Nascita: 1947
Web: www.stephenshore.net
Stephen Shore (New York, 8/10/1947) è considerato uno dei fotografi più significativi del nostro tempo.
Nato a New York l’8 ottobre 1947 da famiglia ebrea, Stephen Shore a soli sei anni si avvicina alla fotografia, grazie al regalo di una macchina fotografica da parte di uno zio.
Figlio unico di una famiglia che gestiva un’azienda che produceva borse, qualche anno dopo il regalo dello zio, iniziò a utilizzare una fotocamera da 35 mm e a leggere quello che sarebbe diventato il testo più influente della sua carriera, American Photographs di Walker Evans.
All’età di quattordici anni, il suo lavoro fu acquistato da Edward Steichen per la collezione del Museum of Modern Art di New York (MoMA).

Dal 1965 al 1967, Shore ha lavorato nello studio di Andy Warhol, The Factory, un’esperienza formativa che gli ha permesso di sperimentare combinando modalità documentarie e concettuali nello stile laconico caratteristico delle sue immagini future.

All’età di ventiquattro anni e’ diventato il primo fotografo nella storia a cui e’ stata dedicata una mostra personale al Metropolitan Museum of Art di New York.

L’anno successivo parte per un viaggio attraverso gli Stati Uniti che lo porterà a fare ritratti iconici e disincantati del paesaggio americano, dal quale nascerà “American Surfaces”, un ampio insieme di immagini che, emulando lo stile dell’istantanea, ritraggono tutto ciò che il fotografo ha incontrato in viaggio: le stanze dei motel in cui ha dormito, i pasti consumati, le persone, le strade, le stazioni di servizio, le automobili, i parcheggi, i paesaggi urbani.

Tra il 1973 e il 1981 Shore compie una nuova serie di viaggi nel Paese, viaggi che daranno vita nel 1982 a “Uncommon Places”. Le foto, realizzate in grande formato, presentano una ricca densità di colori e informazioni. Con questa opera Shore vuole sottolineare l’impatto del consumismo sul paesaggio americano.

L’uso della fotocamera di grande formato e l’innovativa stampa a colori lo hanno reso uno dei fotografi più influenti che sono emersi nella seconda metà del XX secolo, a cui sono stati ispirati numerosi fotografi contemporanei. Le fotografie di grande formato fino a quel momento erano state realizzate dai grandi fotografi nelle loro vedute del paesaggio, come Ansel Adams e Edward Weston. Questo approccio all’ “ordinario” che caratterizza la fotografia di Stephen Shore è stato inizialmente deriso da una generazione più vecchia di artisti che ha lodato l’elevata e sublime bellezza della natura. Alla fine, però, l’ “estetica del banale” di Shore iniziò ad ottenere accettazione.

Divenne una figura pioniera in un movimento noto come New Topographics, i cui aderenti (inclusi i fotografi Lewis Baltz, Robert Adams e Nicholas Nixon) si interessarono ai paesaggi urbani e alle composizioni che si trovano nelle immagini del quotidiano. “Volevo immagini naturali come parlare”, ha detto Shore.

Nel 1982 è stato nominato direttore del Photography Program del Bard College di Annandale-on-Hudson, nello stato di New York.
Vincitore della Guggenheim Fellowship e di quattro sovvenzioni del National Endowment for the Arts. Il lavoro di Shore è stato esposto in prestigiose mostre ed esibizioni in America e all’estero.
Negli anni Novanta, con il progetto Essex County, Stephen Shore approda al bianco e nero. I boschi sono i principali protagonisti di questo suo nuovo approccio, ma lo stile continua ad essere quello originale e autentico delle nota esperienza a colori.
Nel 2010 viene pubblicato il libro “Lezione di fotografia. La natura delle fotografie”, in cui insegna ai lettori, fotografi amatoriali o aspiranti professionisti, a leggere le fotografie.
Nel 2017, il Museum of Modern Art ha organizzato una grande mostra retrospettiva del suo lavoro.
Nello stesso anno esce il libro Factory: Andy Warhol and Stephen Shore: Selected Works, 1973-1981, monografia sul periodo in cui il fotografo newyorkese lavorava a stretto contatto con il padre della Pop Art.
L’attenzione di Stephen Shore per l’ordinario e l’utilizzo del colore, costituirono una sorta di rivoluzione in un mondo della fotografia in cui il bianco e nero dominava la scena. Fino a quel momento, infatti, fotografi e galleristi avevano disdegnato la fotografia a colori, ritenendola adatta solo a fini pubblicitari e commerciali.
Il lavoro di Stephen Shore ha influenzato molti fotografi, tra i quali Martin Parr e Thomas Struth.
E’ universalmente considerato uno dei padri fondatori della fotografia moderna a colori.
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