Paese: Stati Uniti
Nascita: 1946 | Morte: † 1989
Web: www.mapplethorpe.org
Instagram: robertmapplethorpefoundation
Robert Mapplethorpe (New York, 4 novembre 1946 – Boston, 9 marzo 1989) è stato un fotografo statunitense. La maggior parte delle sue foto è realizzata in studio. I suoi temi più comuni furono ritratti di celebrità (tra cui Andy Warhol, Deborah Harry, Patti Smith e Amanda Lear), soggetti sadomaso (che ritraevano da vicino e senza filtri la sottocultura omosessuale di New York di cui Mapplethorpe stesso faceva parte), e studi di nudo spesso maschili e omoerotici, con le notevoli eccezioni della serie di nudo femminile della culturista Lisa Lyon.
Nasce il 4 novembre 1946 a Floral Park, Queens, New York, terzo di sei figli. La sua è una famiglia cattolica di origini irlandesi appartenente alla media borghesia americana. A sedici anni viene sorpreso mentre tenta di rubare un giornalino pornografico – è troppo giovane per poter comperare quel genere di pubblicazione. Come lui stesso ammetterà, lo attirava per il senso di proibito dovuto all’incelofanatura esterna. In realtà sono proprio questi gli anni in cui comincia a manifestare la sua omosessualità, non ancora pienamente riconosciuta.



Nel 1963, si iscrive al Pratt Institute di Brooklyn, frequentato già del padre ingegnere e fotoamatore. Si iscrive inizialmente al corso per pubblicitario. Si iscrive anche alla associazione paramilitare “National Honor Society of Pershing Rifles”, di cui aveva fatto parte anche il padre. L’associazione è legata al programma del Reserve Officers Training Corps (ROTC), il programma di formazione per ufficiali delle forze armate attivo in numerosi istituti scolastici. Studia disegno, pittura e scultura. Influenzato dalla produzione di artisti come Joseph Cornelle e Marcel Duchamp, comincia a sperimentare usando vari materiali. Produce una serie di collages composti con immagini tratte da giornali, riviste e libri.
Sono gli anni in cui ostenta un machismo di maniera nel tentativo di rifiutare le sue inclinazioni omosessuali. Sono, quelli fra il 1963 e il 1969, anni particolari per gli Stati Uniti: la guerra in Vietnam, le rivolte studentesche, i movimenti di liberazione delle donne e degli omosessuali stanno cambiando rapidamente la società. Il giovane Robert stringe amicizia con gli studenti del corso di arte e sospende gli studi. Inizia a consumare droghe: marijuana, LSD, speed-ball, consumo che durerà per tutta la sua vita.
Nella primavera del 1967 incontra la giovane Patti Smith, che sarà una presenza fondamentale nella sua vita. Patti è appena arrivata a New York motivata dalla ferma intenzione di diventare una poetessa. I due diventano amanti e si trasferiscono a vivere in una stanza del famoso Chelsea Hotel, dove rimarranno anche dopo la fine della loro relazione. Il rapporto intimo con Patti è uno dei più importanti per Robert, che la fotograferà spesso negli anni fra il 1970 e il 1973. È di Mapplethorpe la celebre copertina dell’album di Patti Smith Horses.
Riprende gli studi, più per vivere con i soldi di un fondo studentesco, che per vero interesse. Nel 1970 compra una Polaroid che sarà la sua prima compagna di avventure fotografiche. Mapplethorpe ha subito trovato soddisfazione nel fare le fotografie con la Polaroid, effettivamente alcune foto appaiono nelle sue opere a tecnica mista. Nel 1973, nella Light Gallery di New York City allestì la sua prima mostra personale “Polaroids”. Due anni dopo acquisì una fotocamera Hasselblad di medio formato e iniziò a girare la sua cerchia di amici e conoscenti: artisti, musicisti, persone mondane e star del cinema. Ha anche lavorato a progetti commerciali, creando copertine di album, una serie di ritratti e immagini di feste per Interview Magazine.
Alla fine degli anni ’70, Mapplethorpe divenne sempre più interessato a documentare la scena S&M (sadismo e masochismo) di New York. Le fotografie risultano scioccanti per il loro contenuto e straordinarie per la loro padronanza tecnica. Mapplethorpe disse a ARTnews alla fine del 1988:
“Non mi piace quella parola particolare “scioccante “. Sto cercando l’inaspettato. Sto cercando cose che non avevo mai visto prima … Ero in grado di scattare quelle foto. Ho sentito l’obbligo di farle. ”
I protagonisti delle sue foto sono spesso attori pornografici, vere coppie omosessuali o semplici modelli ritratti in pose erotiche. Mapplethorpe è noto soprattutto per la sua serie “Portfolio X” che fece scandalo per i contenuti erotici, compreso un autoritratto di spalle con una frusta inserita nell’ano. In queste immagini il fotografo spezzava deliberatamente il confine tra foto d’arte e foto commerciale destinata al mercato pornografico, adottando soggetti e temi tipici della “pornografia” nel contesto di immagini d’arte.

Nel 1970 inizia anche la sua prima seria relazione omosessuale con il modello David Crowland, che gli presenta in seguito il curatore della sezione fotografica del MoMA (Museum of Modern Art). Grazie a questa nuova conoscenza, inizia la fortunata carriera fotografica di Robert Mapplethorpe.
Nel 1972 conosce Sam Wagstaff che lo introduce nei migliori ambienti di New York, consentendogli la stabilità economica. I due diventano amanti e Robert si trasferisce in un loft a Bond Street comprato da Sam. Rimangono insieme per molti anni fino alla morte di Sam, avvenuta a causa dell’Aids.
La sua carriera ha continuato a prosperare. Nel 1977, ha partecipato a Documenta 6 a Kassel, Germania e nel 1978, la Robert Miller Gallery di New York City è diventata il suo rivenditore esclusivo.

Nel 1980 Mapplethorpe ha incontrato Lisa Lyon, la prima campionessa mondiale di bodybuilding femminile. Nel corso degli anni successivi hanno collaborato a una serie di ritratti e studi di figure, un film e il libro Lady, Lisa Lyon. Durante gli anni ’80, Mapplethorpe ha prodotto immagini che sfidano e aderiscono contemporaneamente agli standard estetici classici: composizioni stilizzate di nudi maschili e femminili, delicate nature morte di fiori e ritratti in studio di artisti e celebrità. Ha introdotto e perfezionato diverse tecniche e formati. Ha raffinato la famosa stampa al platino su carta e su lino, e il cibachrome, oggi detto lifocrome, che è una stampa fotografica con colori ad altissima stabilità cromatica.

Nel 1986, ha progettato i set per la performance di danza di Lucinda Childs, Portraits in Reflection, ha creato una serie di riprese per A Season in Hell di Arthur Rimbaud e gli è stato commissionato dal curatore Richard Marshall di realizzare ritratti di artisti di New York per il libro, 50 New York Artists.
Nonostante gli venga diagnosticata l’Aids nel 1986 continua a lavorare attivamente. Nel 1988 il Whitney Museum of American Art organizza la sua prima grande retrospettiva.
Mapplethorpe muore di AIDS il 9 marzo 1989 ed ancora una volta non ci sono parole migliori per ricordarlo di quelle che gli dedica la sua amica di sempre, Patti Smith:
“Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo“.
Il suo vasto, provocatorio e potente lavoro lo ha affermato come uno degli artisti più importanti del ventesimo secolo. Oggi Mapplethorpe è rappresentato da gallerie del Nord e del Sud America e in Europa, le sue opere sono presenti nelle collezioni dei principali musei di tutto il mondo. Al di là del significato storico e sociale dell’arte della sua opera, la sua eredità sopravvive attraverso il lavoro della Robert Mapplethorpe Foundation, fondata nel 1988 per promuovere la fotografia, supportare musei che si occupano della fotografia e finanziare la ricerca medica nella lotta contro l’AIDS e l’HIV.
Verso la fine della sua vita, l’aperta natura erotica ed omosessuale di molti dei suoi lavori fece scattare una controversia più generale sui finanziamenti pubblici per opere provocatorie (o, secondo altri, pornografiche). Molte organizzazioni conservatrici e religiose si opposero a finanziamenti pubblici dei suoi lavori e delle loro esposizioni, ed egli divenne una sorta di cause celebre per entrambe le parti nel dibattito sul futuro del National Endowment for the Arts (Sovvenzione nazionale per le arti).
L’allestimento della sua mostra The Perfect Moment nel 1990 a Cincinnati (che comprendeva sette ritratti sadomaso) portò al processo contro il Cincinnati Contemporary Arts Center e contro il suo direttore Dennis Barrie con l’imputazione di induzione all’oscenità. Barrie e il museo furono in seguito prosciolti, ma questo non riuscì a spegnere l’infuocato dibattito sull’opera di Mapplethorpe.