PETER BEARD

Paese: Stati Uniti
Nascita: 1938 | Morte: † 2020
Web: www.peterbeard.com

Peter Hill Beard è nato a New York il 22 gennaio 1938 e cresciuto nella East Coast, Peter Beard inizia a sviluppare la propria passione nei confronti della fotografia ed a tenere dei diari già durante l’infanzia.

Dopo la laurea in storia dell’arte all’Università di Yale, nel 1961 conosce in Danimarca Karen Blixen (autrice, tra l’altro, di La mia Africa) con cui collabora fino al 1962, trasferendosi a vivere nell’Hog Ranch in Kenya, ranch vicino a quello della scrittrice.

Beard fu testimone del boom demografico di quella regione e del conseguente sfruttamento delle risorse e dello sterminio degli elefanti del parco naturale dello Tsavo. Documentò tutto nei suoi diari, nelle fotografie e nei collage, riuscendo a pubblicare testimonianze sconvolgenti, raccolte nel libro The End of the Game del 1965. Qui Beard utilizza per la prima volta le sue immagini come tele su cui aggiungere diversi strati di provini a contatto, piccoli oggetti, ritagli di giornale, arricchiti da testi scritti a mano e da disegni ispirati ai maestri del passato.

Peter Beard © The End of the Game

Negli anni ’70 collabora con Andy Warhol, Francis Bacon e Truman Capote e nel 1975 organizza la sua prima mostra fotografica presso la Blum Helman Gallery di New York, a cui segue un’altra mostra, ancora più importante, nel 1977 presso l’International Center of Photography di New York, in cui vengono messe in esposizione fotografie, giornali, oggetti africani e cimeli personali.

Peter Beard © Roping rhinos, 1964

A New York frequentava lo Studio 54 e aveva accompagnato in tour anche i Rolling Stones. Per Vogue ha portato in Africa star come Veruschka e lì aveva scoperto e lanciato nuove modelle, tra cui Iman.

E’ stato sposato con la nota protagonista della mondanità newyorchese Minnie Cushing negli anni ’60, poi con la top model Cheryl Tiegs fino al 1982 e dal 1986 con Nejma Khanum. Nel 1996 una retrospettiva del suo lavoro si è tenuta al Centre National de la Photographie di Parigi, poi esposta anche a Berlino, Londra, Toronto, Madrid, Milano, Tokyo e Vienna. Nel 2004 ha scritto un libro per bambini, dedicato alla figlia, Zara, “Zara’s Tales: From Hog Ranch”.

Peter Beard photographing an international model with local Samburu girls nearby the town of Maralal by Guillaume Bonn

Nel 2009 era stato scelto come fotografo per il calendario Pirelli in Botswana, immortalando le top model Mariacarla Boscono, Daria Werbowy, Isabeli Fontana, Lara Stone e Malgosia Bela.
Scegliendo l’oasi acquatica del delta dell’Okavango e la distesa arida del deserto del Kalahari, due zone ancora intatte, aveva voluto rappresentare la natura come un’entità fragile in perenne movimento, ponendo l’accento sui cambiamenti climatici, la sovrappopolazione e l’impoverimento delle risorse naturali.

“La mia vera preoccupazione è la distruzione della natura a livello globale. Abbiamo dimenticato totalmente su cosa si basa l’evoluzione e quanto sia importante la diversità in natura. E’ il concetto alla base della sopravvivenza”.

Le opere di Peter Beard sono oggetti ricercati dai collezionisti e vendute in molte importanti gallerie e case d’asta. Nell’ottobre del 2017, un collage stampato in gelatina d’argento raffigurante cuccioli di ghepardo orfani vicino a Nyeri, in Kenya, è stato venduto per 672.500 dollari.

Peter Beard, by Guillaume Bonn, 1998, Beard’s Kenyan compound

Il 31 marzo 2020 è stato visto per l’ultima volta nella sua tenuta sulle scogliere di Montauk a Long Island, prima di far perdere le proprie tracce, ed il 19 aprile seguente ne è stato rinvenuto il cadavere in un bosco dello stato di New York.

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