MICHAEL KENNA

Paese: Regno Unito
Nascita: 1953
Web: www.michaelkenna.com

Michael Kenna (nato nel 1953) è un fotografo inglese noto soprattutto per i suoi insoliti paesaggi in bianco e nero che caratterizzano la luce eterea ottenuta fotografando all’alba o di notte con le esposizioni fino a 10 ore. Le sue foto si concentrano sull’interazione tra le condizioni atmosferiche del paesaggio naturale e le strutture create dall’uomo. 

Michael Kenna è nato a Widnes, Lancashire (Inghilterra) nel 1953. É cresciuto con cinque fratelli in una famiglia povera di cattolici irlandesi. Ha frequentato la scuola seminariale per sette anni (fino all’età di 17 anni), con l’intenzione di diventare sacerdote. Dopo aver scoperto il suo talento per l’arte, decise di non unirsi al santo sacerdozio a favore di una carriera più creativa. Sente la passione per le arti e questo lo porta ad approfondire gli studi di pittura e fotografia prima alla scuola d’arte a Bambury, poi al College Of Printing di Londra, dove studia grafica e fotografia commerciale. Inizia a lavorare come fotografo e artista. 

Nel 1975 la mostra “The Land”, a cura di Bill Brandt, al Victoria and Albert Museum di Londra gli rivela le straordinarie possibilità della fotografia artistica; oltre a Brandt, Kenna riconosce di avere guardato con interesse a Atget, Emerson, Sudek, Bernhard, Callahan, Sheeler, Stieglitz.

Pur perseguendo il suo hobby per la fotografia di paesaggio, ha colto tutte le possibilità per esercitare commercialmente la sua arte. Ha fotografato le prove teatrali ed ha lavorato per le case discografiche e la stampa; ha assistito altri fotografi ed ha venduto le foto di Henri Cartier-Bresson, Cornell Capa (fratello di Robert Capa), Marc Riboud e Jacques-Henri Lartigue per la John Hillelson Agency su Fleet Street.

Alla fine degli anni ‘70, Kenna si trasferisce negli Stati Uniti, e va a vivere a San Francisco – in seguito, abiterà prima a Portland e poi a Seattle, dove attualmente risiede. A San Francisco incontra Ruth Bernhard (1905-2006), una sensibile fotografa di nudi e di nature morte, della quale diventa assistente, aiutandola nella stampa delle sue immagini e maturando una grande esperienza in camera oscura, che nitidamente si rivelerà nel tempo in tutto il lavoro di Kenna. 

Il suo primo lavoro importante nasce però lontano dall’America, nei territori della sua casa natale, in Gran Bretagna: inizia ad esplorare le varie contee del regno, ripercorrendo i luoghi cari a fotografi come Fox Talbot e Bill Brandt e il risultato è un lavoro di successo sulla centrale elettrica di Ratcliffe nei primi anni ‘80.

Michael Kenna © Quixote’s Giants, Study 10, Consuegra, La Mancha, Spagna, 1996.

Inizia così un’inarrestabile carriera di fotografo-viaggiatore che lo vedrà esplorare prima l’Europa in particolare: Parigi con gli amati giardini di Versailles, Sceaux, Désert de Retz, Stati Uniti e Giappone. Viaggi possibili grazie alle commissioni e alle vendite delle sue stampe d’arte.

Nel corso del 2000 ripercorre ancora le città e i paesi a lui più cari come la Francia e Mont-Saint Michel. Intraprende nuovi viaggi in Italia (Venezia e Reggio Emilia), Egitto, Cina, Isola di Pasqua e molti altri ancora, ai quali segue la pubblicazione di nuovi libri.

Michael Kenna © Lago Kussharo, Hokkaido, Giappone, 2005

La fotografia di Kenna si concentra sui paesaggi insoliti. Dal 1986 ha utilizzato principalmente una Hasselblad e le fotocamere Holga. Questo spiega il formato quadrato della maggior parte delle sue fotografie.

Michael Kenna si distingue nella sua coerente scelta di ricerca paesaggistica privilegiando luoghi incontaminati e anche laddove si tratti di luoghi “turistici”, questi assumono nella sua ricerca un significato mistico e simbolico grazie alle atmosfere suggestive e silenziose che riesce a creare. Riesce a catturare l’anima dei luoghi osservati.

Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e mostre museali in Asia, Australia ed Europa. Le sue fotografie sono presenti nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington D.C., il Patrimonio Fotografico di Parigi, il Museo di Arti Decorative di Praga, e il Victoria and Albert Museum di Londra. La sua fotografia delle rovine dei campi di concentramento è stata descritta nei titoli di apertura del film sull’olocausto Esther’s Diary (2010). 

Kenna ha anche svolto attività commerciali per clienti come Volvo, Rolls-Royce, Audi, Sprint, Dom Perignon e The Spanish Tourism Board. 

Nel 2000, il Ministero della Cultura in Francia fece di Kenna un Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.

Michael Kenna © Shosanbetsu, Hokkaido, Giappone, 2014

Kenna fotografa rigorosamente in bianco e nero, in grande formato, prediligendo tempi di posa lunghi per lavorare in situazioni di scarsa luminosità e per ottenere particolari effetti sul cielo e sul mare. Preferisce le condizioni atmosferiche più cupe, come il cielo nuvoloso, la pioggia e la nebbia, lavora molto di notte e all’alba quando i paesaggi si fanno ancora più silenziosi.

Ritrae nelle città e nelle periferie; i suoi soggetti sono la natura e le opere dell’uomo: spesso vi rimane ore per studiarli, esplorarli, entrando così in simbiosi con il mondo circostante. La presenza umana è inesistente.

Michael Kenna © Trabocco Punta Aderci, Study 2, Vasto, Abruzzo, Italia, 2016

Il suo lavoro si completa poi in camera oscura dove la sua maestria nello sviluppo, data dalla sua formazione, lo portano alla realizzazione di opere d’arte uniche. In un’intervista afferma: “la mia fotografia è più vicina alla poesia che al racconto”, suggerendo così che la sua ideazione fotografica non nasce da un interesse documentario ma si sviluppa piuttosto sul filone narrativo artistico.

Le sue immagini infatti sono frutto di un’acuta sensibilità e osservazione dell’ambiente che si traduce non in una descrizione ma in un’interpretazione carica di suggestione.

Si concentra maggiormente sui paesaggi naturali, ma ritrae anche visioni metropolitane e luoghi di significato magico come Stonehenge e l’isola di Pasqua, e storico come i campi di concentramento rappresentandoli in fotografie eteree, silenziose e fuori dal tempo.

La bellezza delle opere di Michael Kenna risiede nell’abilità tecnica e di sviluppo, nella scelta e nell’interpretazione dei luoghi che pur essendo reali vengono filtrati dalla sua visione interiore, dalla capacità di sapersi emozionare e risvegliare la meraviglia e lo stupore.

Kenna avvia una infaticabile ricognizione sugli infiniti volti segreti del pianeta, arriva a toccare tutti i continenti; gli esiti di viaggi e soggiorni, determinati da commissioni o da scelte personali, vengono documentati in alcune monografie specifiche e nei cataloghi delle mostre a lui dedicate.

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