Paese: Italia
Nascita: 1924 | Morte: † 2022
Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924 da una famiglia borghese di origine ebraica. Durante il periodo delle leggi razziali è costretta a lasciare gli studi che da quel momento continuerà per tutta la vita da sola. Negli anni Sessanta abbandona l’attività di pianista per la fotografia, ravvisando in essa uno strumento di impegno politico e un mezzo per compiere, attraverso lo sguardo sugli altri, un profondo percorso di ricerca esistenziale. Lavorerà come fotografa solo fino al 1984, producendo un vastissimo archivio.
Dopo una prima esperienza al teatro Duse, firma reportage di documentazione e denuncia sociale come quello sui portuali genovesi.
Nel 1960 partecipò a una marcia a supporto dei loro diritti. I portuali erano costretti a lavorare in condizioni quasi inumane, ma nessuno aveva avuto il coraggio di documentare la situazione e le loro proteste, erano più di diecimila, ma di fatto invisibili. Lisetta Carmi fu la prima a farlo, dopo aver scoperto quel giorno di poter raccontare queste storie attraverso la fotografia.
Da quell’esperienza venne fuori una mostra di successo che girò il mondo, arrivando fino in Unione Sovietica.

Tra i suoi reportage più importanti: L’Italsider del 1962, una piccola serie di scatti fotografici dei cantieri e degli interni delle acciaierie, Genova Porto del 1964, reportage sul tema del lavoro che testimonia l’intensa attività del porto e la difficile situazione dei portuali e Erotismo e autoritarismo a Staglieno del 1966, sul cimitero monumentale del quartiere genovese.
Fra le sue fotografie storiche c’è quella al poeta Ezra Pound, con cui vinse il premio fotografico Niépce.
“Ricordo ancora quel giorno, ero andata a trovarlo, suonai il campanello, lui aprì e io non persi tempo: scattai. Feci venti scatti, ne scelsi undici. Fra questi quella foto.”

Inoltre fotografò molti artisti e intellettuali fra cui Lucio Fontana, Lele Luzzati, Leonardo Sciascia, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino, Sylvano Bussotti e Jacques Lacan.
Tra gli anni 60 e 70 Afghanistan, Pakistan, Israele e Palestina fino all’America Latina furono attraversati da Lisetta con la sua macchina fotografica. Protagonisti di questi crudi reportage erano quasi sempre bambini.
Irlanda, 1975 © Lisetta Carmi Afghanistan, 1972 © Lisetta Carmi
Nel 1972 pubblica per l’editore Essedi Editrice di Roma Travestiti, un libro che fece scandalo, a tal punto che le librerie si rifiutarono di esporlo. Il volume veniva venduto quasi clandestinamente, oggi è diventato un pezzo di storia della fotografia italiana.

Tra le persone transessuali, comprese quanto fosse importante il diritto di ognuno a poter esprimere la propria identità e lo raccontò usando le sue fotografie.
I suoi viaggi in Oriente culminano nell’incontro con il suo maestro spirituale Babaji e quando lasciò la fotografia aprì un centro di meditazione.
Lisetta Carmi viene a mancare nella sua casa cistranese il 5 luglio 2022, all’età di 98 anni.
Una risposta su “LISETTA CARMI”
[…] Lisetta Carmi, foto © Toni Thorimbert dal sito Maetri della Fotografia […]