Paese: Francia
Nascita: 1928 Morte: † 1991
Web: http://www.guybourdin.com/
Guy Bourdin è stato un fotografo francese nato il 2 dicembre 1928 a Parigi e morto il 29 marzo 1991.
E’ conosciuto principalmente per la sua fotografia altamente sperimentale. Lavorando prevalentemente a colori, Bourdin è stato un importante collaboratore di Vogue Francia dal 1955 fino alla fine degli anni ’80, Harper’s Bazaar e Elle, spingendo i confini della fotografia di moda e presentando immagini audaci e spesso provocatorie con un’estetica contemporanea unica.

Le sue prime opere sperimentali, realizzate in Francia negli anni ’50, pongono un ponte tra il surrealismo e la fotografia soggettiva, attingendo contemporaneamente dal passato e dalle tendenze attuali.
Nel caso di Bourdin, il passato è rappresentato dall’influenza del surrealismo, che si può notare nel modo in cui Bourdin affronta la natura morta e il ritratto. Questa influenza surrealista nel suo lavoro è spesso attribuita alla sua stretta relazione con Man Ray, che nel 1952 ha scritto la prefazione del catalogo per la prima mostra personale di Bourdin.

La carriera di Guy Bourdin si è estesa per oltre quarant’anni, durante i quali ha lavorato per le più importanti case di moda e riviste del mondo.
Con l’occhio di un pittore, Guy Bourdin ha creato immagini che contenevano storie affascinanti, composizioni, sia in bianco e nero che a colori. Egli è stato uno dei primi a creare immagini con narrazioni, raccontando storie e dimostrando che l’immagine è più importante del prodotto che viene mostrato. Utilizzando la fotografia di moda come mezzo, ha inviato il suo messaggio, uno che era difficile da decodificare, esplorando i confini tra l’assurdo e il sublime. Famoso per le sue narrazioni suggestive e l’estetica surreale, ha rotto radicalmente le convenzioni della fotografia commerciale con un perfezionismo implacabile e un acuto senso dell’umorismo.

Guy Bourdin era un creatore di immagini, un perfezionista. Sapeva come attirare l’attenzione dello spettatore e non lasciava nulla al caso. Ha creato set impeccabili, o quando non scattava nel suo studio in Rue des Ecouffes a Le Marais, in camere da letto anonime, sulla spiaggia, nella natura o nei paesaggi urbani. I singolari drammi che si svolgono in queste scene apparentemente quotidiane e in incontri ordinari stimolano il nostro subconscio e invitano la nostra immaginazione. Inoltre, ha sviluppato una tecnica che utilizzava colori iper reali, composizioni meticolose di elementi ritagliati come bassi cieli con alti terreni e l’interazione tra luce e ombre, così come il trucco unico dei modelli.
Le sue opere sono state esposte nei musei più prestigiosi, come il Victoria & Albert Museum, la Tate Modern, il Jeu de Paume, il Getty Museum, il National Art Museum of China, il Tokyo Metropolitan Museum of Photography e la Casa di Fotografia di Mosca. Le sue opere fanno parte delle collezioni di molte istituzioni prestigiose.
Bourdin ha anche pubblicato diversi libri fotografici, tra cui “A Message for You” nel 1977 e “Exhibit A” il primo libro celebrativo su di lui, nel 2001 pubblicato dieci anni dopo la sua morte.