EVE ARNOLD

Paese: Stati Uniti
Nascita: 1912 | Morte: † 2012

Eve Arnold, (Eve Cohen alla nascita) è nata il 21 aprile 1912 a Filadelfia e morta a Londra il 4 gennaio 2012, è stata una fotografa statunitense, una delle più grandi fotografe del ‘900 e la prima donna ad entrare a far parte dell’agenzia Magnum Photos.

Eve Arnold proveniva da una famiglia russa ed era la terza di sei figli. Nonostante le ristrettezze economiche, i genitori le assicurarono un’istruzione e intraprese la facoltà di medicina, che decise di lasciare nel 1943, per trasferirsi a New York, dove trova lavoro all’interno in uno degli stabilimenti del gruppo Stanbi, una controllata della Standard Brands, che si occupa dello sviluppo di fotografie da rullini e negativi. Tra i suoi compiti c’è anche l’assistenza all’interno dei nuovi stabilimenti del gruppo, attività che la porta a girare buona parte degli Stati Uniti.

Nel 1946 inizia a scattare fotografie con la sua prima Rolercoid, una macchina fotografica compatta, dando libero sfogo alla sua creatività. La fotografia era un mondo che la affascinava da anni, ma prima di allora non si era mai messa alla prova anche a causa del peso, del costo e della dimensione delle prime attrezzature fotografiche. Nel 1948 partecipò a un corso di fotografia (tra gli insegnanti compare anche Alexey Brodovitch, allora direttore di Harper’s Bazaar) di sole sei settimane che le cambiò per sempre la vita e che le fece scoprire la sua vera passione.

Nello stesso anno sposa Arnold Arnold, di cui terrà il cognome anche dopo il divorzio. La coppia ha un figlio, Frank. L’ispirazione per uno dei servizi più importanti del suo periodo di studi le viene offerto da una delle domestiche della famiglia Arnold che racconta delle sfilate che si svolgono nel quartiere di Harlem, con modelle di colore e giovani afroamericani stilisti emergenti. Il backstage e le passerelle diventano il set dove la fotografa inizia a sperimentare i diversi effetti della luce naturale. Una tecnica che l’accompagnerà per tutta la vita.

Vedendo i primi scatti Brodovitch esorta la donna a ritornare nel ghetto e realizzare delle nuove immagini. Il servizio, considerato “scandaloso” dalle riviste americane dell’epoca pensate prevalentemente per pubblico bianco, viene pubblicato per la prima volta nel 1951 dal londinese Picture Post.

Nei mesi successivi ritorna ad Harlem, dove viene a contatto con i movimenti anti razziali seguendo da vicino l’ascesa dei Black Muslims e Malcolm X esponente del “Nation of Islam” che fotograferà nei dieci anni successivi durante assemblee, dibattiti e raccolte fondi.

Il 1951 coincide con la chiamata alla Magnum da parte di Henri Cartier-Bresson, uno dei fondatori, rimasto colpito dagli scatti newyorkesi. Eve Arnold diventa la prima donna freelance dell’agenzia di stampa. Nel 1957 la sua vita cambiò ulteriormente poiché divenne la prima socia donna dell’Agenzia Magnum.

A lei e alla sua macchina fotografica fu affidato un viaggio tra le ombre e le luci del mondo di Hollywood. Nel 1961 partecipa insieme al resto dello staff Magnum allo shooting sul set del film Misfits – Gli spostati, il film di Arthur Miller che vede tra il cast Clark Gable e la stessa Marilyn, con cui strinse una grande amicizia. Attraverso i suoi scatti restituisce il ritratto di una donna fragile, insicura ma allo stesso tempo meravigliosa.

Marlene Dietrich at Columbia records studios, New York, USA, 1952 © Eve Arnold – Magnum Photos

Eve dimostrò di saper entrare in empatia con i soggetti che fotografava, infatti dichiarò in un’intervista:

”Se il fotografo dà importanza alla persona che sta davanti all’obiettivo e ne ha compassione il più è fatto. Una buona fotografia dipende dal fotografo e non dalla macchina che è, invece, semplicemente uno strumento”.

L’anno successivo la fotografa, ormai divorziata, decide di trasferirsi a Londra nel quartiere di Mayfair per permettere al figlio di frequentare il college. Lavorò per Life, Vogue e per il Sunday Times Magazine. Continua a lavorare insieme alle stelle del cinema e dopo aver scattato un servizio memorabile su Elizabeth Taylor, nel 1966 viene chiamata come fotografo di scena sul set della pellicola “A man for all season” – Un uomo per tutte le stagioni di Orson Welles.

Arnold continua a tenere fede alla vocazione sociale della sua fotografia ed attraversa la Gran Bretagna per raffigurare le condizioni di vita delle giovani operaie inglesi, della vita nei monasteri e delle spose di Cristo.

Lei e la sua macchina fotografica lasciarono il segno ovunque: in Texas, a Cuba e nel New Jersey, dove realizzò anche alcuni documentari.

Il 1969 coincide con il viaggio in Afghanistan, insieme alla reporter Lesley Blanch, realizzato su richiesta del Sunday Times. Il progetto era nato l’anno precedente mentre la Arnold si trovava sul set del film Justine di Anouk Aimee. Durante il periodo delle riprese il Presidente tunisino aveva invitato le donne ad “uscire da sotto il velo”, parole che avevano stimolato la curiosità della Arnold.

Una volta ritornata a Londra, nel 1971, inizia a lavorare al suo primo documentario, “Dietro al velo”, che racconta la condizione della donna in Medio Oriente attraverso i racconti raccolti ai matrimoni e negli hamman dell’Egitto e di Dubai.

Nel 1973 in Sudafrica realizza un reportage sulle donne che combattono una delle condizioni più brutte: essere donna di colore in Sudafrica durante l’Apartheid.
Nul 1976 esce il libro “The Un-retouched Woman” seguito nel 1978 da “Flashback: The fifties” in cui vengono raccolti i primi servizi.

Il 1979 invece la porterà in Cina per raccontare il paese, dopo diversi anni, finalmente riesce ad avere un visto che le farà percorrere più di 60.000 km da Pechino fino alla Mongolia. Nel libro “In China“ cercò di far trasparire la felicità che molti Cinesi provarono nei confronti della prima industrializzazione, le immagini portarono Eve Arnold alla sua prima grande mostra personale al Brooklyn Museum nel 1980.
Eve Arnold è anche nota per i suoi 11 libri, che lei stessa ha strettamente supervisionato, tra cui i volumi che hanno caratterizzato Marilyn Monroe, Mikhail Baryshnikov e l’americano Ballet Theater.

Marilyn Monroe, Hollywood, USA, 1960 © Eve Arnold – Magnum Photos

Nel 1991 esce “The Great British“, titolo originale “Eve Arnold in Britain“, che contiene i leggendari scatti della Regina Elisabetta II. Quattro anni più tardi nel 1995 pubblica “In Retrospect” una autobiografia, in cui raccoglie oltre 50 anni di carriera.

Pochi mesi più tardi diventa membro onorario della Royal Photographic Society e viene eletta Master Photographer dal New York’s International Center of Photography, una delle maggiori onorificenze per un fotografo.

Nel 1996 riceve il Kraszna-Krausz Book Award per il volume “In Retrospect” e l’anno successivo le viene consegnata la laurea honoris causa dell’Università di St Andrews, della Staffordshire University e dell’American International University di Londra.

L’anno successivo esce “Film Stars: Photographs of Magnum Photos” e due anni dopo collabora al volume “Magna Brava: Magnum’s Women Photographers” che racconta la presenza femminile all’interno dell’agenzia di stampa.

Nel 2002 viene pubblicato “Eve Arnold: Film Journal” e nel 2003 viene nominata Ufficiale dell’eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico.

Nel 2004 pubblica “Handbook with Footnotes” seguito l’anno successivo da “Marilyn Monroe” il suo ultimo libro sulla diva.

Nel 2009 esce il volume “Eve Arnold’s People”, che raccoglie le fotografie di soggetti presi dalla vita quotidiana e l’anno successivo le viene conferito il premio alla carriera in occasione dei Sony World Photography Awards.

Muore il 4 gennaio all’età di 99 anni, nella clinica di Pimlico, alle porte di Londra, dove era ricoverata ormai da tempo. Pochi mesi dopo la sua morte esce il volume “All about Eve“, scritto e pubblicato dai suoi amici più cari.

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