Paese: Stati Uniti
Nascita: 1949
Instagram: annieleibovitz
Annie Leibovitz: Illuminare la Vita Attraverso l’Obiettivo.
Annie (Anna-Lou) Leibovitz, figura iconica nel mondo della fotografia, ha trascorso la sua carriera catturando l’essenza dell’umanità e della cultura attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. Il suo approccio unico al ritratto e alla narrazione ha lasciato un’impronta indelebile sull’arte della fotografia, rendendola una delle fotografe più celebrate del nostro tempo.
Di ascendenze ebraiche, Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, Connecticut. Suo padre era un ufficiale dell’Aeronautica USA, e molto spesso doveva spostarsi per seguire diversi incarichi, questo portò Annie a numerosi trasferimenti e ad un’infanzia molto movimentata tra una base militare e l’altra. Durante uno di questi viaggi, Leibovitz scopre la fotografia e si appassiona fin da subito. Le prime foto scattate da Annie sono state scattate nella base militare delle Filippine, dove il padre era impegnato nella guerra del Vietnam. Questa esperienza e il contatto con la guerra nei primi anni di vita segneranno non solo la personalità della Leibovitz ma anche il suo lavoro e le sue convinzioni future. Crescendo e rientrando negli Stati Uniti la ragazza rifiuterà il mondo in cui è cresciuta per dedicarsi al suo opposto: l’arte. Frequentò il San Francisco Art Institute, dove la sua passione per la fotografia cominciò a prendere forma. Grazie ai suoi studi conosce i celebri fotografi Robert Frank ed Henri Cartier-Bresson, si appassiona sempre di più all’arte della fotografia e ne apprende le varie tecniche ed i segreti del mestiere, decidendo di farla diventare la sua strada e abbandonando il corso di pittura.
Dopo gli studi, Annie Leibovitz inizia diverse collaborazioni saltuarie con riviste minori, venendo però sempre più apprezzata per il suo approccio alla fotografia e per la qualità degli scatti. Fin da subito si specializza nei soggetti umani, ritratti per lo più, e inizia a ritagliarsi una buona fetta di popolarità. Nel 1969 si reca nel kibbutz israeliano Amir, per documentare la vita dei volontari, creando così il portfolio che le permetterà di fare il salto e approdare alla rivista Rolling Stone. Fu durante il suo periodo a questa rivista nei primi anni ’70 che la sua carriera decollò veramente. Le sue iconiche immagini di musicisti, attori e personaggi politici divennero emblemi dello spirito culturale. Il lavoro di Leibovitz con Rolling Stone è stato rivoluzionario, e ha prodotto alcune delle copertine più memorabili della rivista, compresa la famosa fotografia di John Lennon e Yoko Ono, scattata poche ore prima della tragica morte di Lennon nel 1980. Questa immagine, come molte delle sue fotografie, è andata oltre il semplice ritratto ed è diventata un simbolo di un momento nella storia.

Nel 1975, occupò il ruolo di fotografa della tournée di concerti del gruppo rock dei The Rolling Stones, voluta e assoldata dalla band stessa.
Negli anni 1980 la Leibovitz fotografò delle celebrità per una campagna pubblicitaria internazionale della American Express.
Nel 1983, Annie Leibovitz passò a Vanity Fair, dove la sua fotografia continuò a ridefinire il genere del ritratto di celebrità. Nel 1990 viene premiata col Infinity Awards per la Applied photography. Nel 1991 ha tenuto un’esposizione alla National Portrait Gallery.
La carriera di Annie Leibovitz è stata contraddistinta dalla sua capacità di catturare la cruda essenza dei suoi soggetti. Possedeva un dono unico nel far sentire i suoi soggetti a proprio agio, consentendo loro di rivelare la propria vera natura di fronte alla sua macchina fotografica. Il suo stile si è evoluto in una forma distintiva di narrazione visiva che unisce ritratto e narrazione.
Le sue copertine per la rivista hanno presentato personaggi che spaziavano da star di Hollywood a leader mondiali. I suoi soggetti non erano solo attori, musicisti e politici, ma anche atleti, scrittori e persone comuni con storie straordinarie da raccontare. La capacità di Leibovitz di far emergere il carattere unico di ciascuna persona nei suoi ritratti l’ha resa un talento incomparabile nel mondo della fotografia di celebrità.

Il lavoro di Leibovitz non era confinato agli studi fotografici. Spesso usava location esterne, consentendo ai suoi soggetti di essere fotografati nei propri ambienti, il che aggiungeva profondità e autenticità al suo lavoro. Questo approccio ha prodotto immagini che sembravano autentiche, intime e rivelatrici.

Uno dei tratti distintivi del lavoro di Annie Leibovitz è l’uso di elementi drammatici e spesso surreali nelle sue composizioni. Le sue fotografie sfiorano spesso il fantastico, incorporando elementi di narrazione e fantasia. Questo stile è evidente nelle rappresentazioni di celebrità come Whoopi Goldberg immersa in una vasca di latte o Demi Moore incinta e nuda, un ritratto diventato una delle immagini più iconiche e controverse nella storia della fotografia di celebrità.

L’impatto di Annie Leibovitz sulla fotografia si estende oltre il genere del ritratto di celebrità. Il suo lavoro documentaristico è stato altrettanto significativo. Ha coperto eventi importanti come la caduta del Muro di Berlino e il genocidio in Ruanda. La sua capacità di catturare la condizione umana in momenti di trionfo e tragedia è stata una testimonianza della sua versatilità come fotografa.
Nel 1991, Leibovitz è stata nominata “Living Legend” dalla Biblioteca del Congresso, e le sue opere sono state esposte nelle principali gallerie e musei di tutto il mondo.
Nel 1998 e ha realizzato il Calendario Pirelli 1999. Nel 2008 ha realizzato il Calendario Lavazza 2009. Infine è stata assegnataria del prestigioso incarico come fotografa per il Calendario Pirelli 2016 che vede ritratte 12 donne influenti di tutte le età e provenienze, sfidando le tradizionali nozioni di bellezza e potere tra cui Yoko Ono, Tavi Gevinson e Patti Smith, diventando solo la seconda donna nella sua storia a farlo.
I suoi libri, tra cui “Annie Leibovitz: Photographs“ e “A Photographer’s Life: 1990-2005“, hanno ricevuto elogi dalla critica e hanno consolidato ulteriormente il suo status di icona fotografica.
La vita personale di Annie Leibovitz è stata anch’essa oggetto di interesse pubblico. Ha tre figlie. La sua prima, Sarah Cameron Leibovitz, è nata nell’ottobre 2001 quando Leibovitz aveva 52 anni. Le gemelle Susan e Samuelle sono nate da una madre surrogata nel maggio 2005. La sua compagna di vita è stata Susan Sontag, fino alla morte di quest’ultima, avvenuta nel 2004. L’influenza di Sontag sul lavoro di Leibovitz è stata profonda, e la loro relazione è stata fonte di ispirazione per molte delle sue fotografie.
In qualità di pioniera e visionaria nel campo della fotografia, Annie Leibovitz continua a ispirare nuove generazioni di fotografi e artisti. La sua carriera è una testimonianza del duraturo potere dell’immagine visiva nel raccontare storie, catturare emozioni e lasciare un’impronta indelebile nel mondo.
L’impatto di Annie Leibovitz sulla fotografia è immisurabile. La sua capacità di superare i confini del ritratto tradizionale e della narrazione ha ridefinito il genere. Il suo lavoro con celebrità, leader mondiali e persone comuni ci ha dato uno sguardo sulle vite di individui nei loro momenti più vulnerabili e autentici. Il suo utilizzo di elementi surreali e drammatici nelle sue composizioni aggiunge profondità e complessità alle sue fotografie, rendendo ciascuna di esse un’opera d’arte. Altrettanto significativo è il contributo di Leibovitz alla fotografia documentaristica.