2 MAGGIO 2020
Fotografo, collezionista e scrittore, Peter Beard trasformò la sua vita in un’opera d’arte; i diari illustrati che tenne fin da giovanissimo divennero poi lo spunto per una vera e propria carriera e gli valsero la reputazione di grande artista. Venne ritratto da Francis Bacon e ricoperto di pittura da Salvador Dalí, contribuì alla stesura dei diari di Andy Warhol e girò in tournée con Truman Capote e i Rolling Stones: grandi artisti che prendono vita, in senso letterale e figurato, nelle sue opere. Come fotografo di moda, portò in Africa star di Vogue come Veruschka e tornò negli Stati Uniti insieme a nuove modelle, tra cui la famosa Iman.
Nei primi anni Sessanta, dopo aver trascorso un periodo in Kenya dove strinse amicizia con l’autrice Isak Dinesen (Karen Blixen), Beard comprò un terreno di fianco al suo. Fu così testimone del boom demografico di quella regione che determinò uno sfruttamento delle risorse e un grave danno alla fauna locale – pensiamo per esempio agli elefanti dello Tsavo, morti di fame a decine di migliaia in una terra depredata dei suoi alberi. Così prese a documentare quello che vedeva attraverso diari, fotografie e collage. Non si curò di andare controcorrente pubblicando queste testimonianze, uniche e spesso sconvolgenti. I corpi giacevano spogli e i dati venivano annotati scrupolosamente, a volte a macchina e più spesso a mano. Beard utilizzava le sue fotografie come tele su cui poteva sovrapporre diversi strati di provini a contatto, ephemera, oggetti scovati, ritagli di giornale, tutti meticolosamente arricchiti dalla sua grafia precisa, dai disegni ispirati ai maestri del passato e spesso dal sangue di animale usato come pittura.
Nel 2006 Taschen ha pubblicato il primo libro che raccoglieva i suoi lavori, firmato dall’artista e uscito in due volumi. Le copie sono andate esaurite immediatamente, diventando oggetti particolarmente ricercati dai collezionisti. Nei dieci anni successivi, la monografia è uscita nuovamente in due versioni più piccole. Ora, finalmente, il libro che non riuscivate a trovare è disponibile in un unico volume XL, contenente dettagli ingranditi della minuziosa scrittura e dei disegni di Beard, nonché pietre, ossa e altre ephemera incollate alle pagine.
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“Questo libro insolito e magnifico è anch’esso un’opera d’arte.”
— L’EXPRESS, Parigi
“Immagini meravigliose e strazianti.”
— The Guardian, Londra
“Tutte le migliori opere di Peter Beard in un unico posto.”
— Rivista AVENUE, New York
L’artista:
Nato a New York nel 1938, Peter Beard comincia a scattare fotografie e a tenere un diario fin dall’infanzia. Quando si laurea alla Yale University, ha già maturato un forte interesse per l’Africa. Per tutti gli anni Sessanta e Settanta lavora presso il parco nazionale dello Tsavo, il parco nazionale di Aberdare e il lago Rodolfo (oggi lago Turkana) vicino al confine settentrionale del Kenya. Creativo instancabile, come cronista fotografa, scrive, disegna e realizza collage mettendo insieme la storia della sua vita e della nostra. Muore nel 2020 all’età di 82 anni nei boschi, nei pressi della sua casa di Montauk nell’East End di Long Island, nello stato di New York.
I curatori:
Nejma Beard è l’agente di Peter Beard e la direttrice del suo Studio. Il suo spirito e la sua vita vanno di pari passo con quelli di Beard, dato che è nata ed è cresciuta in Kenya. Questa profonda conoscenza e dedizione per lo stesso luogo e lo stesso popolo è alla base del loro speciale rapporto di collaborazione. Considerando come massima priorità l’interesse per il futuro del pianeta e l’impegno in ambito ecologico, Nejma Beard cura mostre, dirige sessioni fotografiche e cura e coordina tutte le pubblicazioni su Peter Beard.
David Fahey è uno dei proprietari della Fahey/Klein Gallery, a Los Angeles. Durante i trentun anni della sua carriera ha collaborato alla realizzazione di oltre 45 volumi dedicati alla fotografia artistica. È inoltre co-vicepresidente della Herb Ritts Foundation ed è membro del Photography Advisory Council per il J. Paul Getty Museum.
Gli autori:
Owen Edwards scrive di fotografia da trent’anni per diverse pubblicazioni, tra cui l’American Photographer, il New York Times Magazine e lo Smithsonian.
Steven M. L. Aronson è stato editore ed è attualmente editor e scrittore. Ha curato e pubblicato il volume Longing for Darkness di Peter Beard e scritto lo speciale televisivo The End of the Game. È autore di HYPE e co-autore di Savage Grace.
Con il contributo di:
La pluripremiata art director Ruth Ansel è conosciuta per la sua grafica innovativa che figura nelle migliori riviste di moda e cultura americane fin dagli anni Sessanta. L’Ansel Design Studio (fondato nel 1992) ha realizzato campagne di moda internazionali e volumi dedicati a fotografi quali Peter Beard, Richard Avedon e Annie Leibovitz.
Peter Beard
Peter Beard, Nejma Beard
Copertina rigida, 25,8 x 37,4 cm, 5,09 kg, 770 pagine
ISBN 978-3-8365-7742-7
Edizione multilingue: inglese, francese, tedesco