La Magnum Photos è una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo. Fondata nel 1947 da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, William Vandivert ha la forma giuridica di società cooperativa, che riunisce sessanta tra i migliori fotografi del mondo, anche con lo scopo di proteggere il diritto d’autore in ambito fotografico e la trasparenza d’informazione.
L’etica professionale di Magnum prevede che le immagini scattate rimangano di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli.
Storia
L’agenzia nacque da un’idea di Robert Capa, che la comunicò ai colleghi quando si incontrano al ristorante del Museum of Modern Art (MOMA) di New York. Il 22 maggio 1947 Capa, William e Rita Vandivert e Maria Eisner sancirono la fondazione del sodalizio. Il nome Magnum fu scelto sia perché i convenuti amavano accompagnare le loro discussioni con una bottiglia di vino francese, sia perché un nome espresso in latino conferiva forza mista a grandezza.
I fondatori appartenevano a cinque nazionalità diverse (Capa ungherese, Cartier-Bresson francese, Seymour polacco, Rodger inglese, i Vandivert e Maria Eisner statunitensi) ed avevano acquistato grande sensibilità negli anni della seconda guerra mondiale, densi di avvenimenti sconvolgenti.

La Magnum Photos nacque con due sedi, a New York e Parigi, a cui in seguito si aggiunsero Londra e Tokyo, per meglio organizzare le missioni dei fotografi.
I membri della cooperativa si impegnarono sin dagli esordi a pretendere dagli editori il controllo della messa in pagina delle immagini e la verifica delle didascalie. Inoltre decisero di detenere la proprietà dei negativi, fatto nuovo per l’epoca. Ogni fotografo poteva decidere dove, come e per chi lavorare. La libertà d’azione significava anche poter concedersi reportage di ampio respiro, più personali, in cui l’autore potesse raccontare meglio, di più e in profondità.
I fondatori si divisero le rispettive sfere d’influenza: Cartier-Bresson scelse l’Asia (con lunghi viaggi in Cina, India, Birmania e Indonesia), Seymour si concentrò sull’Europa, Rodger sull’Africa, mentre Capa, dall’America, rimase pronto a partire per ogni dove.
Le forti personalità dei fondatori attirarono l’interesse di coloro, colleghi, che comprendevano la portata di un simile modo di pensare, da uomo e da fotografo, il proprio lavoro.
I servizi della Magnum si imposero subito per la capacità fresca e nuova di essere nel mondo e sulla notizia. Il circolo Magnum andò allargandosi, in cinque anni, aveva aggiunto giovani di talento come René Burri, Elliott Erwitt ed altri, acquisendo una fisionomia sempre più riconoscibile. Nessun fotografo è uguale all’altro e la forza del gruppo nasce proprio dalla diversa creatività e dalle imprese individuali di ognuno. Poiché questi reportage non trovano spesso spazio sufficiente sulle riviste, per molti autori la dimensione per esprimersi diventa quella più pensata e autonoma del libro o quella più libera e creativa della mostra. I risultati furono esperimenti, allora nuovi, di un modo di comunicare e vivere la fotografia, senza limiti e confini.
Grazie a questa politica incentrata sulla tutela del fotografo, sia legalmente che professionalmente, l’agenzia Magnum ha raccolto intorno a sé molti dei migliori fotografi, permettendogli di esprimere il personale significato di fotografia e il loro rapporto con il mondo documentato.

L’agenzia Magnum ha prodotto alcuni tra i più importanti e spesso drammatici reportage della seconda metà del XX secolo, documentando guerre (il Vietnam di Phillip Jones Griffiths), catastrofi etniche (la carestia in India di Werner Bischof) o eventi sociali (il movimento americano per i diritti civili di Leonard Freed), ma anche sottolineando, con personali e originali interpretazioni, alcuni aspetti della società non evidenziati dal giornalismo scritto, raccontando il mondo degli anziani (Martine Franck), la vita dei minatori in Bolivia (Ferdinando Scianna) oppure i curiosi ritratti canini di Elliott Erwitt.
A causa dell’impegno in prima linea dei propri membri, l’agenzia è stata funestata da episodi drammatici, quali la scomparsa nel primo decennio di vita di due soci fondatori, Robert Capa (saltato su una mina in Indocina) e David Seymour, oltre al già citato Werner Bischof.
Membri Fondatori
Nel 1947 parteciparono alla fondazione dell’agenzia i seguenti fotoreporter:
Robert Capa
Henri Cartier-Bresson
David Seymour
George Rodger
Maria Eisner
William Vandivert
Rita Vandivert
Dal 1949 ad oggi
I fotografi che nel tempo hanno fatto parte dell’agenzia, sono:
1949: Werner Bischof
1951: Dennis Stock, Herbert List (contributor)
1954: Cornell Capa, Elliott Erwitt, Burt Glinn, Erich Hartmann
1955: Erich Lessing, Inge Morath, Marc Riboud
1957: Eve Arnold, William Eugene Smith
1958: Wayne Miller
1959: René Burri, Bruce Davidson, Ernst Haas
1960: Hiroshi Hamaya
1961: Sergio Larrain, Ara Güler (ritirato)
1965: Constantine Manos
1967: Ian Berry, David Hurn, Marilyn Silverstone
1968: Bruno Barbey
1971: Philip Jones Griffiths
1972: Leonard Freed
1974: Paul Fusco, Josef Koudelka, Gilles Peress
1977: Richard Kalvar, Guy Le Querrec
1979: Raymond Depardon, Alex Webb
1980: Susan Meiselas
1982: Eugene Richards
1983: Martine Franck, Chris Steele-Perkins
1985: Abbas
1986: Jean Gaumy, Harry Gruyaert, Peter Marlow, James Nachtwey, Steve McCurry
1988: Eli Reed
1989: Thomas Hoepker, Hiroji Kubota, Ferdinando Scianna
1990: Stuart Franklin, Patrick Zachmann
1993: Larry Towell
1994: Carl De Keyzer, Nikos Economopoulos, Martin Parr, Gueorgui Pinkhassov
1997: David Alan Harvey, John Vink, Donovan Wylie
2001: Chien-Chi Chang, Alex Majoli, Lise Sarfati
2002: Bruce Gilden
2004: Thomas Dworzak, Jonas Bendiksen
2005: Paolo Pellegrin
2007: Alessandra Sanguinetti
2011: Bieke Depoorter
2015: Matt Black, Carolyn Drake, Richard Mosse, Newsha Tavakolian, Max Pinckers
2018: Sim Chi Yin, Gregory Halpern, Rafal Milach, Lua Ribeira, Lindokuhle Sobekwa, Sohrab Hura, Lorenzo Meloni
2019: Nanna Heitmann, Zied Ben Romdhane
2020: Sabiha Cimen, Hanna Price, Khalik Allah, Colby Deal, Yael Martinez
«Magnum è una comunità di pensiero, una qualità umana condivisa, una curiosità su ciò che sta accadendo nel mondo, un rispetto per ciò che sta succedendo e il desiderio di trascriverlo visivamente» Henri Cartier-Bresson
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